Va notato come spesso nelle storie di vampiri degli autori nipponici il Trprotagonista non sia ne’ il revenant ne’ gli uomini, ma piuttosto un cacciatore di mostri (frequentemente in parte umano ed in parte essere sovrannaturale). Il dilemma etico si sposta quindi su quale delle sue due nature egli debba seguire e sulla riflessione se valga o meno la pena rischiare la vita e persino l’anima per proteggere il genere umano.
Il cacciatore, in quanto essere ibrido, e’ un “unicum” e spesso molto piu’ solo degli stessi vampiri che invece hanno dei compagni.

 

Altro punto essenziale, e’ l’approccio verso la religione cattolica. Seppure trattata con rispetto, gli scrittori giapponesi riescono ad utilizzare visioni e idee difficilmente praticabili dagli autori occidentali come si puo’ osservare sia nel caso del ciclo Ryu no mokushiroku della Shinoda che in quello della serie composta di sette romanzi e TRen sei raccolte di racconti Trinity Blood, altra opera estremamente interessante, del compianto Yoshida Sunao morto a soli trentaquattro anni – complice anche lo stress da sopralavoro – e ritenuto una delle promesse del fantastico giapponese.
Trinity Blood verte sullo scontro in un lontano futuro tra l’Impero dei vampiri ed un Vaticano guidato da papa Alessandro XVIII, praticamente un ragazzino, con donne che possono essere elette cardinali e dove l’autore trae un forte spunto dalle vicende rinascimentali italiane . Curioso poi il fatto che i vari personaggi, a dispetto del loro aspetto, siano quasi tutti preti e suore…
I volumi in traduzione inglese hanno cominciato ad uscire per la TOKYOPOP a partire da aprile 2007.