Ultima pubblicazione del 2008

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LN48E’ appena uscito qualche giorno fa il numero 48 della rivista torinese LN-LibriNuovi con il saggio Premi letterari giapponesi, mio ultimo scritto pubblicato nel 2008. Rileggendolo, mi e’ venuta un’idea per un racconto… Uhm, il nuovo anno promette bene.

Della rivista annuale Mandala edita dalla Kodansha avevo parlato una volta nel mio vecchio blog (ora scomparso dalla rete…). Dopo il primo volume pubblicato a marzo del 2007, lo stesso mese del 2008 e’ uscito il secondo numero. Rivista atipica nel panorama editoriale giapponese, presenta i lavori di fumettisti del Sol Levante a fianco di quelli di autori di vari paesi (insomma, una specie di ALIA nel settore del fumetto!!). E fa piacere vedere anche diversi nomi di autori italiani. Nel secondo Man2numero sono infatti nuovamente presenti Giuseppe Palumbo e Giuseppe De Luca, segno che le loro opere sono state gradite dai lettori nipponici. In marzo 2009 dovrebbe quindi uscire il terzo numero…

Sul sito di MTV italia, a partire dal 16 dicembre e’ possibile vedere in streaming gli episodi di Eve no jikan dello Studio Rikka. Un’interessante alternativa alla noia di questi giorni di festa!

Immagini: copertina di LN n.48 pubblicata dalla CS_libri e di Mandala n.2 edita dalla Kodansha.

Al Comiket invernale

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TY11No, non mi trovate li’ in carne ossa e probabilmente non incontrerete neppure il mio corpo astrale, pero’ mi potete vedere in una breve apparizione sulle pagine della dojinshi del circolo Nihon Waru Waru Domei di Arima Keitaro!!!
Quindi se siete a Tokyo e pensate di fare un salto al Comiket, lo spazio del circolo e’ il seguente:

Nihon Waru Waru Domei lunedi’ 29 dicembre A-61a Est

Arima e’  il creatore della popolare serie di manga Tsukuyomi (Moon Phase). Amico di Akamatsu Ken, il nome del protagonista di Love Hina, Urashima Keitaro, e’ stato ispirato proprio da quello di Arima Keitaro.

私も冬コミへ!
アストラル体としてではなくて、残念ながら急に飛行機に乗って東京に行くことでもなくて、 まあ、有馬啓太郎さんの日本ワルワル同盟の同人誌にちょこっと参上しますからね。

日本ワルワル同盟 12月29日 月曜日 東Aー61a

よろしくね。m(_ _)m

Immagine:copertina del volume n. 11 di Tsukuyomi edito dalla Wani Books.

Buon Natale!!!

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Merry Christmas da Nana!!!

– Nana, quest’anno e’ il tuo turno di fare gli auguri natalizi come rappresentate della famiglia.
– I-io?
– Si’.
– Ma mi vergogno!
– Su, coraggio.
– Va bene… Buon Natale a tutti, miao!!!

Buon Natale!
Merry Christmas!
よいクリスマスを!

Romanzi, rappresentazioni teatrali & film

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KatsufuDi Miura Shion e Makime Manabu ho parlato su questo blog qualche tempo fa, ed eccoli entrambi gia’ divenire un fenomeno multimediatico.
Dal romanzo Kaze ga tsuyoku fuite iru di Miura tradotto in coreano e taiwanese nel 2007 e 2008 la compagnia Atelier Duncan sta producendo lo spettacolo teatrale omonimo che andra’ in scena nel gennaio 2009. Inoltre, sempre nel 2009, uscira’ anche un film.
Kaze ga tsuyoku fuite iru e’ la storia di un gruppo di studenti con la passione per la corsa lunga che vivono in uno sgangherato dormitorio.
Da Kamogawa Horumo, divertentissimo ed originale romanzo fantasy (ma non nel senso che molti intendono qui in Italia), di Makime, la compagnia Atelier Duncan sta realizzando uno spettacolo che sara’ in scena a maggio del prossimo anno. Pure da Kamogawa Horumo sara’ tratto un film in uscita per la primavera 2009 con Kuriyama Chiaki. Se riuscira’ ad essere attinente al libro, sara’ davvero molto divertente da vedere.

Il prossimo anno usciranno poi Goemon, storia pop-esagerata, di Ishikawa Goemon (si’, proprio l’antenato di quello di Lupin III!), secondo film del regista di Casshern Kazuaki Kiriya con un cast che comprende Hirosue Ryoko e Toda Eriko ed il lungometraggio animato di Guin Saga tratto dal ciclo di romanzi di Kurimoto Kaoru la cui produzione, da quanto e’ possibile osservare sul sito ufficiale (in giapponese, inglese e francese; fatto che conferma l’intenzione di una distribuzione estera), sta procedendo e dovrebbe essere pronto per il 2009, data del trentennale della serie.

Il 20 dicembre di quest’anno, invece, uscira’ K-20 Nijumenso-den realizzato dallo stesso staff dell’apprezzato Always Sanchome no yuhi basato sul romanzo Kanzenban Kaijin Nijumenso-den dello scrittore Kitamura So il quale, a sua volta, riprende un personaggio di un’opera di Edogawa Ranpo (cio’ spiega la presenza del detective Akechi Kogoro). Recentemente e’ stata trasmessa pure una serie animata dal titolo Nijumenso no musume con protagonista la figlia del misterioso criminale. Nella pellicola, molto pubblicizzata in Giappone, recitano Kaneshiro Takeshi e Matsu Takako.

Immagine: copertina del romanzo Kaze ga tsuyoku fuite iru di Miura Shion edito da Shinchosha.

Kato Shuichi ci ha lasciati

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KSNoto in Italia piu’ che altro per i tre volumi della Storia della letteratura giapponese e per il volume singolo che ne rappresenta il compendio, tutti editi dalla Marsilio Editore, Kato Shuichi spentosi venerdi’ cinque dicembre a ottantanove anni e’ stato uno dei maggiori studiosi e critici della letteratura contemporanea giapponese e non. Ha insegnato alla Sophia University di Tokyo, alla Yale University, alla Freie Universität Berlin, alla University of British Columbia ed e’ stato direttore del Kyoto Museum for World Peace.
Medico e critico, eclettico nei suoi interessi, certamente era una delle maggiori personalita’ espresse dalla cultura giapponese. Ha continuato la sua attivita’ fino all’ultimo continuando a pubblicare fino al 2007. Qui in una sua conferenza nel 2006.

Digressione “professionale” 2: grammatiche giapponesi

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Ogni anno, ad inizio dei corsi, mi si presenta l'”eterno” dilemma della grammatica di lingua giapponese da adottare…
Ed i problemi non sono pochi. Nascono soprattutto da una certa tragica scarsita’ di numero dei volumi scritti in italiano su questa lingua, soprattutto se li confrontiamo con i testi, non dico neppure inglesi, ma anche francesi e tedeschi (lingua in cui addirittura vengono stampate vere e proprie riviste dedicate al Giappone).

GRgiappMa un attimo. Certo tentativi di produrre valide grammatiche italiane ci sono stati. Come non ricordare la Grammatica di giapponese moderno (1989) della Yoko Kubota edita dalla Libreria Editrice Cafoscarina che puo’ vantare il diritto di essere stata una delle piu’ popolari ed apprezzate per parecchi anni. Spesso croce degli studenti a causa della difficolta’ nell’approccio agli schemi grammaticali, confesso che a me piace, anche perche’ e’ una delle poche che affronta in parte l’aspetto del giapponese colloquiale con una interessante lista delle particelle finali.
Notevole era il volume Grammatica della lingua giapponese di Oreste Vaccari e di sua moglie Enko Elisa Vaccari pubblicata nel 1956 e ora purtoppo praticamente dimenticata che ha costituito un lavoro fondamentale decisamente corposo (ben 550 pagine) e che aggiornava il vecchio
Grammatica e vocabolario della lingua giapponese (1939) di Bartolomeo Balbi edito da Hoepli. Oggi decisamente poco utilizzabile a causa delle variazioni avvenute nel frattempo nella lingua giapponese, il testo di Balbi risulta molto interessante per chi voglia approfondire lo studio dell’evoluzione nel tempo della lingua nipponica. Nel 1966 poi si pubblicava a Milano il Corso pratico di lingua giapponese di Mario Scalise (in seguito poi in parte confluito in Grammatica giapponese grammatica essenziale di Mario Scalise e Atsuko Mizuguchi della Vallardi, 1995) preceduti da quelli che sono ancora a tutt’oggi gli unici due dizionari di kanji in lingua italiana (fatto poco noto), ovvero il Dizionario dei kanji volume I e Dizionario dei Kanji volume II di Guglielmo Scalise e Mario Scalise usciti a Milano nel 1962 e che, nonostante alcuni refusi tuttavia di poco conto, raccolgono un totale di circa 1900 kanji.
Insomma, tutto sommato di materiale ne e’ stato pubblicato piu’ di quello che ci si potrebbe aspettare.
Inoltre negli ultimi anni sono state edite alcune altre grammatiche.

Dunque perche’ parlare di dilemma nella scelta di un testo? Le grammatiche precedentemente menzionate erano pensate sostanzialmente per un insegnamento di tipo accademico. Ancora una ventina di anni fa la lingua giapponese in Italia era principalmente insegnata in pochi atenei e in una manciata di centri culturali. Ma in questi decenni la situazione e’ molto cambiata. Anche al di fuori delle universita’ i centri dove si insegna giapponese sono aumentati di numero ed anche l’interesse tra il pubblico per questa lingua. Purtroppo pare che questo punto sia stato dimenticato (o ignorato) da molti studiosi e linguisti. Cio’ spiega perche’ ancora nel 2006 sia uscito un libro come la Grammatica giapponese della Hoepli assai poco adatta a corsi con allievi di diversa eta’ e formazione culturale. Devo dire che l’annuncio della sua uscita mi aveva fato ben sperare ed ho consigliato il testo per due anni. Ma molti allievi si sono lamentati di non riuscire a comprendere le parti scritte in italiano (in effetti decisamente ostico!!!)… E questa mi pare una grossa pecca per una grammatica del ventunesimo secolo. Paragonata a Il cinese per gli italiani del medesimo editore che invece applica un maggiore principio di chiarezza, la delusione e’ stata cocente. Decisamente meglio Il corso di lingua giapponese della Hoepli, seppure si tratti sostanzialmente di libri per le esercitazioni.
Mi ha invece favorevolmente colpito la nuovissima Grammatica pratica di giapponese di Susanna Marino edita da Zanichelli. Estremamente schematica ed essenziale, fornisce pero’ in maniera semplice ed accessibile le chiavi delle strutture grammaticali. Non entrera’ nei particolari, ma senza dubbio credo offra un valido supporto a chi debba insegnare in classi con persone di varia provenienza.

E’ da notare come sia Il corso di lingua giapponese che la Grammatica pratica di giapponese si basino su un’originale edizione estera (per la prima il Japanese for College Students e per la seconda la tedesca Grammatik kurz & bündig Japanisch). Il che ci porta a considerare come una delle basilari differenze tra gli studi sulla lingua giapponese in Italia ed in altri paesi occidentali sia il fatto che altrove si e’ ben consci delle cresciute esigenze di un pubblico generico molto piu’ ampio di quello accademico dando vita a tutta una serie di pubblicazioni fruibili dal grande pubblico ed estremamente vivaci senza tuttavia essere pressapochiste o di scarsa qualita’, con l’ulteriore pregio di essere atte alle piu’ disparate esigenze di insegnamento e contribuire in questo modo attivamente alla diffusione a livello popolare della cultura nipponica.