Dai detriti dello spazio alla furia vichinga

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Plan 2Yukimura Makoto e’ uno dei mangaka piu’ interessanti tra quelli delle ultime generazioni (intendendo qui particolarmente quegli autori che hanno oggi tra i trenta e i quarant’anni). Lo e’ in particolar modo in considerazione del fatto che e’ uno dei relativamente pochi mangaka in grado, oltre ad avere un disegno estremamente raffinato e maturo, di scrivere delle storie le quali dal punto di vista della sceneggiatura narrativa raggiungono un altissimo livello, frutto certo anche di un attento e preciso lavoro di ricerca. Non prolifico, avendo al suo attivo solamente tre serie, tuttavia le sue storie hanno goduto di un grande successo sia in patria che all’estero. A cominciare da quel Planetes che rappresenta una delle migliori space opera a fumetti di questi ultimi dieci anni. Pubblicata dal 1999 al 2004 dall’editore Kodansha e tradotta anche in italiano dalla Panini – seppure ora sia, purtroppo, in esaurito – e’ stata successivamente raccolta in quattro volumetti. La qualita’ del suo lavoro e’ provata dal fatto che nel 2002 gli e’ stato conferito il Premio Seiun per la sezione manga.
In Planetes siamo in un prossimo futuro, il 2075, in un epoca in cui i rifiuti nello spazio sono divenuti un problema dal momento che ostacolano le operazioni dei veicoli spaziali. Non ci sono razze aliene, confederazioni o tecnologie particolarmente avanzate. Il pregio dell’opera di Yukimura e’, appunto, quello di creare un futuro possibile dove i lenti progressi nei viaggi spaziali si accompagnano a tutta una serie di questioni sulla terra irrisolte quali il divario tra paesi ricchi e quelli in via di sviluppo (arretrati ulteriormente non avendo accesso alle risorse dello spazio), discriminazione, terrorismo eccetera fornendo una visione di grande respiro estremamente articolata di un prossimo futuro. Inoltre i vari personaggi presentano una psicologia molto articolata, con descriti assai bene punti di forza e debolezze.
I protagonisti principali sono i membri di una ditta che si occupa proprio del recupero dei detriti spaziali. Gli esseri umani ed i mezzi sono disegnati con estrema cura ed e’ evidente come, in particolare, Yukimura si sia documentato a fondo per la realizzazione di quest’ultimi.
PlanDal 2003 al 2004 e’ stata prodotta da Sunrise/Bandai/NHK anche un’ottima serie animata composta di 26 puntate anch’essa molto curata nei dettagli tecnici – da segnalare qui il grande lavoro svolto dallo staff e il notevole conceptual design, setting reseach e SF setting di Ogura Shinya, attualmente al lavoro anche sulla serie animata Sacred Seven – la quale ha goduto anche della collaborazione della JAXA. Non per nulla, pure l’ anime si e’ aggiudicato il Premio Seiun nella categoria media. L’unico altro fumetto cui sia riuscita una simile impresa e’ stato Nausicaa della valle del vento di Miyazaki Hayao.
Tra il manga e l’ anime ci sono varie differenze. Nell’ anime i temi vengono notevolmente ampliati migliorando ancor piu’ le potenzialita’ del fumetto originale. I protagonisti fanno parte della sezione di livello piu’ basso di una grande compagnia. Tale sezione viene chiamata dagli altri con disprezzo “Hanka” (mezza sezione). La storia arriva solo fino alla partenza della missione di esplorazione. Inoltre sono stati aggiunti diversi personaggi.
Alcuni episodi sono davvero da antologia, come quello in cui Fee Carmichael, caparbia tabagista e capitano della nave da recupero DS-12/Toy Box, sventa un attentato terroristico scagliandosi con la sua astronave contro gli avversari infuriata perche’, a causa dei loro attentati, per sicurezza sono state chiuse le poche aree sulle stazioni spaziali dove si puo’ fumare…
Planetes non e’ un prodotto diretto solo agli appassionati di manga e anime, ma godibilissimo da qualsiasi appassionato di fantascienza. Anzi, a ben pensarci, adatto a chiunque.
Visto il successo che la nuova serie di Yukimura Vinland saga ambientata all’epoca dei vichinghi sta attualmente ottenendo in Italia, c’e’ da chiedersi perche’ i volumi di Planetes non siano ristampati…

Immagine 1: copertina del primo volume di Planetes, Yukimura Makoto, Kodansha

Immagine 2: Planetes, anime, Sunrise/Bandai/NHK

Lutto per la fantascienza giapponese

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ksm29Komatsu Sakyô ci ha lasciati il 26 di questo mese. Era malato da tempo ed era una notizia che si sapeva presto o tardi sarebbe arrivata, tuttavia rattrista lo stesso. Komatsu, insieme con Hoshi Shin’ichi e Tsutsui Yasutaka, ha dato molto non solo alla fantascienza, ma anche alla letteratura cosiddetta mainstream giapponese e mondiale. Ha inoltre influenzato profondamente molti scrittori piu’ giovani. Non per nulla e’ inserito a buon diritto nei testi di storia letteraria nipponici contemporanei.
In Italia, come per gli altri suoi due amici, e’ purtroppo ancora arrivato poco dei lavori di questo gigante, neppure l’ormai classico il Giappone affonda (Nihon chinbotsu).

Ho avuto il piacere e il privilegio di poter poter collaborare ad alcuni numeri della sua rivista Komatsu Sakyô Magazine – le cui copertine realizzate appositamente dai piu’ noti mangaka e illustratori giapponese ritraevano lo stesso Komatsu – e di tradurre un suo racconto per ALIA 4 Giappone ed un altro per un’antologia di cui non posso ancora dire nulla, ma la cui uscita e’ in programma per gennaio 2012. Sinceramente, mi resta il rammarico di non essere riuscito a fargli vedere quest’ultimo volume…

Ricordo vividamente la chiacchierata fatta in privato con lui e la sua agente, Otobe, durante la Worldcon a Yokohama nel 2007 dov’era ospite d’onore. Nonostante i vari problemi di salute, traspariva tutto il carattere di un uomo di grande intelligenza e di una sensibilita’ rara, molto amato e rispettato dai suoi lettori e dai colleghi.
Sia in italiano che in giapponese ci ha lasciato un prezioso dialogo avuto con il nostro scrittore Vittorio Catani in una riflessione sulle differenze tra la SF italiana e quella giapponese. Merita davvero di essere letto.

Immagine: copertina realizzata da Orai Noriyoshi della rivista Komatsu Sakyô Magazine vol. 28, IO Corporation, Tokyo.

Imaginare: Arti e letterature da Oriente a Occidente nello specchio del Fantastico

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Prosegue il progetto iniziato con la mostra e il convegno tenutosi a gennaio-febbraio 2010 all’Accademia Albertina di Torino

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Imaginare: Arti e letterature da Oriente a Occidente nello specchio del Fantastico

Ciclo di conferenze all’Accademia Albertina di Torino marzo 2011

Nelle arti figurative come in letteratura – e poi nel cinema – il Fantastico svela il sedimentare di miti, inquietudini e sogni estremamente connotanti le rispettive epoche e societa’: qualcosa che riguarda piu’ un modo di descrivere e di vedere che un contenuto o un genere. Un linguaggio, ancora, in cui le distinzioni troppo rigide tra cultura “alta” e “bassa” (con tutte le virgolette del caso) possono sfumare o conoscere ridefinizioni: come gia’ emerso nel rapporto tra le raffinate fantasie dell’ ukiyo-e e il fumetto popolare del Giappone contemporaneo nell’ambito della Mostra sulla grande grafica nipponica organizzata qui in Accademia Albertina all’inizio del 2010, e nel Convegno Tra arte e letteratura, tra Italia e Giappone che l’accompagnava. Un’ottica che in questo secondo ciclo di incontri proviamo a condurre dall’Estremo Oriente a immagini e miti del Fantastico occidentale.

Programma

Mercoledi’ 2 marzo 2011, ore 17:00
Massimo Soumaré
Rapporto simbiotico tra letteratura e arte nel Giappone di ieri e di oggi. Dai romanzi fiume di Kyokutei Bakin alle light novels
Nel periodo Edo (1603-1868) si assiste al fiorire in Giappone della letteratura popolare. Grande successo hanno le opere di scrittori quali Santô Kyôden e Kyokutei Bakin illustrate da artisti noti anche in Occidente come, ad esempio, Hokusai. Si sviluppa quindi un profondo rapporto tra arte e letteratura teso ad esprimere in entrambe un alto livello artistico e capace di dar vita ad una vasta diffusione di libri. Curiosamente, il medesimo stretto legame lo vediamo ripresentarsi nel Sol Levante dopo piu` di un secolo, nel 1980, quando nei romanzi di genere (letteratura fantastica, fantascienza, horror, avventura, polizieschi) si incominciano ad inserire con sempre maggiore frequenza illustrazioni di famosi disegnatori dando vita all’odierno fenomeno delle light novels – libri per ragazzi illustrati con disegni in stile manga o anime – che sono i romanzi piu’ venduti nel mercato giapponese e che rappresentano la fusione dei talenti di uno scrittore e di un artista.

Mercoledi’ 9 marzo 2011, ore 17:00
Davide Mana
L’estetica dell’etere
In cui si discutono i vantaggi ed i rischi di guardare al futuro attraverso gli occhi di ieri.
L’immaginario visivo del tardo e800 (Verne, Robida’, Wells, Griffith) costituisce il primo modello popolare di “futuro immaginato” dell’eta’ moderna. L’estetica futuribile ottocentesca, recuperata prima in narrativa e successivamente in svariati altri ambiti culturali nel tardo ventesimo secolo, costituisce oggi, tra letteratura, arti visive, musica e societa’, una tendenza che e’ impossibile ignorare.

Mercoledi’ 16 marzo 2011, ore 17:00
Franco Pezzini
La danzatrice e la Gorgone. Dumas e la nuova iconografia teratologica
La donna dal collier di velluto di Alexandre Dumas, 1849, e’ senz’altro uno tra i piu` noti ed eleganti racconti di fantasmi dell’Ottocento francese: e nel suo tessuto emergono le coordinate di una teratologia completamente rivisitata – che pervade il feuilleton, i romanzi storici, d’avventura e polizieschi, e le stesse arti figurative di un pof tutto l’Occidente. Tra Gorgoni e fatali danzatrici, orrori storici e malinconie private di tre padri dell’immaginario romantico – E.T.A. Hoffmann, Charles Nodier, lo stesso Dumas – le antiche forme del mostruoso, dismesse solo in apparenza, si rivelano icone efficaci dei trasalimenti della modernita’.

Mercoledi’ 23 marzo 2011, ore 17:00
Dalmazio Frau
Lfestate incantata
Il sogno della Fratellanza di San Luca ovvero i Nazareni in Italia e l’Utopia della Confraternita Preraffaellita in Inghilterra. Tra Medievalismo e Romanticismo, tra Decadenza e Fantastico, un excursus tra i pittori, i poeti e le loro donne che infiammarono e diedero scandalo nella borghesia vittoriana.

Mercoledi’ 30 marzo 2011, ore 17:00
Massimo Melotti
L’araba fenice e il cyborg. Il fantastico nelle arti visive al tempo del virtuale
La conferenza prende in considerazione come sia mutata la dimensione fantastica con l’affermarsi delle nuove tecnologie. Computer, effetti speciali e Internet oggi danno la possibilita’ di creare mondi fantastici percepibili in modo molto piu’ reale che nel passato. Il confine tra realta’ e finzione viene sempre meno creando situazioni di fiction/reality cosi’ come la globalizzazione favorisce lo scambio di figure e mondi immaginari di diverse culture. Tutto cio’ da’ vita ad un nuovo immaginario collettivo globale in cui Frankenstein e Cyborg convivono e generano nuovi mostri.

Donne-gatto aliene ad Okinawa

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asobAsobi ni iku yo! e’ una serie di romanzi creata da Kamino Okina nel 2003, illustrata da Hode Eizo e pubblicata da Media Factory, la quale ha attualmente ha raggiunto i quattordici volumi. L’autore, noto per i temi spesso cupi e seri di altre sue opere, ha voluto, per sua stessa ammissione, questa volta scrivere dei libri con il chiaro intendo di divertirsi e di lasciare libero spazio alla sua fantasia. Non manca infatti l’ironia ed una acuta vena critica. Ne e’ nata cosi’ una serie che solo apparentemente puo’ sembrare leggera, trattandosi al contrario di buona fantascienza di alto livello. In questo ricorda proprio La malinconia di Suzumiya Haruhi di Tanigawa Nagaru dove, sotto una superficie giocosa, si nasconde una struttura solida ed estremamente articolata con teorie scientifiche complesse.
Oltre alle citazioni di numerose opere e pellicole del passato del genere della SF, il ciclo e’ molto curato nelle spiegazione delle tecnologie e nella descrizione delle varie culture aliene. A cominciare dai Kyatia (Catia), un popolo alieno evolutosi dai gatti e non dalle scimmie che ha aspetto umano, ma la coda e le orecchie da felino (possiedono comunque anche due orecchie umane che pero’ svolgono solamente la funzione di organo uditivo secondario, come spiega l’autore rivelando il suo amore per i dettagli), e i Dogishua (Dogisia) esseri evoluti invece dai cani. Mentre i primi hanno raggiunto uno stadio di conoscenza tale che il loro progresso dopo diecimila anni di pace si e’ fermato – il motivo per cui viaggiano nel cosmo alla ricerca di altre razze intelligenti e’ per trovare nuovi stimoli; non per nulla Asobi ni iku yo! vuol proprio dire “Veniamo per divertirci!” ed e’ il messaggio che inviano verso i mondi ancora inesplorati – i secondi hanno una societa’ di tipo militarista e li ritroviamo ad agire all’ombra del governo USA…
Protagonisti principali (ma i personaggi secondari sono davvero molti) sono un ragazzo di Okinawa, Kakazu Kio e la prosperosa aliena Eris. Da subito Kamino presenta il lato ironico della serie. Kio e’ un giovane tranquillo, ma decisamente un otaku, mentre Eris sembra il classico personaggio femminile svampito di tanti manga e anime. In realta’, entrambi mostrano, mano a mano che la storia procede, un carattere ricco di sfaccettature. Inoltre vengono immediatamente inseriti gli altri elementi portanti di Asobi ni iku yo! che sono la commedia e il thriller; fin dalle Asobipagine iniziale del primo romanzo le avventure ed i colpi di scena si susseguono vorticosamente. L’amica d’infanzia di Kio, Kinjo Manami, si scope essere un’apprendista agente della CIA, la compagna di scuola Futaba Aoi, di aspetto delicato, uno spietato killer agli ordini del governo giapponese e la sua insegnante, Itokazu Maki, un membro della societa’ segreta “Per un bellissimo contatto” (che si prefigge uno spettacolare primo contatto con forme di vita aliene, e che trovano assolutamente intollerabile l’aspetto e l’abbigliamento da “manga per otaku” di Eris; critica poco velata a certi ambienti dei fans di fantascienza…). Tutti quanti hanno l’obbiettivo di eliminare Eris.
Nonostante l’aspetto, i Kyatia, che sono in prevalenza femmine, hanno, cosi’ come gli altri popoli extraterrestri incontrati nei volumi, una psicologia, una storia e una cultura, decisamente aliene, degni dei migliori romanzi di SF. Lo scrittore e’ molto bravo a tratteggiare societa’ e filosofie differente da quelli terrestri, trattando temi come quelli delle credenze religiose ed arrivando a definire anche i comportamenti sessuali (i Kyatia, ad esempio, andando in calore come i gatti terrestri ed avendo una bassa popolazione maschile hanno di conseguenza sviluppato una prospettiva differente riguardo l’amore e l’ordine famigliare).
Kamino e’ uno scrittore nativo di Okinawa (l’unico altro autore di letteratura fantastica che abita su queste isole e’ Hayami Yuji, tradotto pure in italiano in vari volumi della serie ALIA della CS_libri, che pero’ si e’ trasferito da Tokyo), e l’ambasciata dei Kyatia e’ collocata li’. Sono quindi descritte anche la cultura (con famiglie molto piu’ allargate rispetto a quelle delle altre isole dell’arcipelago giapponese capaci di contare diverse centinaia di membri) e gli usi e costumi di Okinawa diversi da quelli di cui sono abituati a leggere o a vedere gli stessi appassionati di cultura giapponese. Per dire, le tre anziane nonne di Kio che sono a capo del suo clan sono anche delle yuta. Quest’ultime, che nel romanzo svolgono un ruolo importante, non sono pero’ presenti nell’anime.
Asobi ni iku yo! e’ infatti stato trasposto da luglio di quest’anno in un cartone animato di 12 puntate. Anche se, a mio avviso, inferiore alla qualita’ narrativa dei romanzi, si tratta comunque di un buon prodotto. Il ciclo e’ stato anche trasposto nel 2006 in un gioco per PS2 e tra il 2007 e il 2010 in sette volumi manga disegnati da 888.
Insomma, l’opera di Kamino e’ un abile misto di space opera, fantascienza tecnologica, commedia, romanzo d’avventura e giallo che riesce ad esprimere un interessante modo di fare letteratura d’intrattenimento e che e’ stata capace di affascinare un gran numero di lettori.

Immagini: Volumi 10 e 11 di Asobi ni iku yo! di Kamino Okina, illustrazioni di Hode Eizo, pubblicati da Media Factory.

I giganti del mare

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GIGANTI DEL MAREE’ uscito il volume unico del manga di Yukinobu Hoshino I giganti del mare (titolo originale: Horobishi kemono-tachi no umi, 1996) che ho tradotto per la casa editrice J-Pop.
Si compone di cinque storie indipendenti legate, pero’, dal tema dell’estinzione e del mare.

Torna il grande manga d’autore con Yokinobu Hoshino, che ci presenta uno splendido volume autoconclusivo dal taglio storico/fantascientifico. I disegni spettacolari di Hoshino ripercorrono il mito di Moby Dick e di altri mostri marini, ponendo un gruppo di uomini di fronte a figure mastodontiche e ancestrali. Horobishi kemono-tachi no umi, un’avventura che si trasforma in metafora della vita, come spesso accade nei lavori del maestro. Ricca di avventura e pathos, selezionata per il premio Seiun del 1997, un’opera imperdibile che, ancora una volta, ci mette di fronte alla natura selvaggia dei nostri sentimenti. Dopo aver esplorato la fantascienza classica con Stardust Memories e il fumetto investigativo/storico, il sensei Hoshino si cimenta con un romanzo grafico d’avventura di altissima qualita’.

Bambole danzanti!

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In un precedente post avevo parlato delle karakuri ningyo, automatismi sviluppati nel periodo Edo (1603-1868). E’ bello vedere come una tradizione non vada persa e si sviluppi in maniera interessante. Queste bambole danzanti sono dei veri e propri gioiellini! Let’s dance!!

Bufera sulla fantascienza cinese

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SFCHNe aveva gia’ scritto Davide sul suo blog, ma ieri ho avuto occasione di parlarne anche con lo scrittore e critico cinese di letteratura SF Wu Yan.
Innanzitutto, leggete qui.
Il calo vistoso, ovviamente da un punto di vista cinese dei numeri, delle vendite di SF World, una delle riviste di fantascienza piu’ popolari (sicuramente la piu’ letta!) al mondo di questo genere letterario ha spinto non solo gli scrittori, ma anche i traduttori e gli stessi editor ha chiedere con forza la rimozione del direttore della rivista Li Chang. Il problema nasce dal fatto che anche per un genere come la fantascienza, in Cina i quadri dirigenti vengono scelti non in base alla preparazione in quel particolare settore, ma in quanto membri importanti del partito comunista. I metodi “alternativi” di Li Chang pare siano del tipo:

It said Li had “whimsical new ideas — ordering his Chinese literature editors to write novels themselves instead of writers, foreign language editors to translate novels themselves instead of specialist translators, and art editors to draw pictures themselves instead of artists, which shows he has no idea how to run a magazine.”

Davvero poco ottimale per mantenere una rivista a livello professionale. E i lettori se ne sono accorti. D’altra parte, questo controllo dall’alto e’ un problema endemico nella rivista (forse anche in considerazione dei suoi trascorsi. Nel 1983 era stata accusata di diffondere il liberalismo capitalista sotto il nome della scienza). Li Chang ha sostituito un altro direttore gia’ problematico.
C’e’ da notare la percezione nel Paese di Mezzo della fantascienza come strumento culturale per migliorare l’approccio dei lettori con la tecnologia (da molti ritenuto un punto fondamentale per il miglioramento della Cina) e, al contempo, per una crescita della capacita’ di riflessione individuale della persona. Si gioca quindi una partita importante per il futuro del paese asiatico.

Allunaggio al Mu.Fant!

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allunaggio al mu

Ricevo
proprio
ora
questa comunicazione riguardo il prossimo evento del Mu.Fant, nuovo centro per il fantastico e la fantascienza intensa in tutte le sue forme multimediali, che riguarda la celebrazione dell’arrivo dell’uomo sulla luna e che riporto ben volentieri.

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Lun2sabato 18 luglio 2009
ore 15,00-24,00
Spazio Mu.fant
via Luini 195, Torino

“Allunaggio al Mu.fant”

mostra-evento dedicata alla celebrazione del quarantesimo anniversario dell’allunaggio

Sabato 18 luglio 2009 presso il Mu.fant – il nuovo Spazio Espositivo per il Fantastico e la Fantascienza di Torino – avra’ luogo dalle ore 15,00 alla mezzanotte una mostra-evento dedicata alla celebrazione del quarantesimo anniversario dello sbarco del primo uomo sulla Luna.

Un percorso che si snoda fra modellini spaziali, oggetti di repertorio, pezzi astronautici, documenti, testi, materiale filatelico, pannelli illustrativi, immagini, fotografie, proiezioni.

Un’avventura “fantastica” al confine fra scienza e fantascienza, dai primi tentativi di conquista del satellite terrestre e gli attuali progetti di ritorno alla luna, alle diverse interpretazioni fantascientifiche del tema: nella letteratura, nel cinema, nel fumetto.

La giornata evento, organizzata da “Associazione Immagina – Mu.fant”, vede la collaborazione di diversi enti, aziende e associazioni, nonche singoli collezionisti: ITER – Ludoteca San Giocondo, per spazi e strutture espositive; Thales Alenia Space che contribuisce con modellini spaziali, materiali astronautici, poster didattici sull’esplorazione spaziale attuale e futura; Smat Torino: che presenta l’acqua “spaziale” che fornisce agli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale; CMT che espone modellini, memorabilia e altri materiali da collezione; AS.IT.AF – Associazione Italiana di Astrofilatelia – che allestisce un percorso espositivo con le buste volate nelle missioni Apollo, su Mir e sulla Stazione Spaziale Internazionale, tra le quali la rara busta volata sulla Luna e firmata dall’equipaggio dell’Apollo 15; Editrice Elara, casa editrice bolognese specializzata nel genere fantascientifico, che allestisce una bancarella con testi scelti nell’ambito della fantascienza dedicata alla Luna.

Inoltre – sempre al Mu.fant – sara’ possibile visitare la ricca mostra inaugurale dedicata a Star Wars tutt’ora in corso, con la partecipazione di Imperial Crown Alliance, organizzatore dello StarWarsFest di Torino Comics 2009.

Un evento quindi al confine tra reale e immaginario, tra sogno e realta’ che vede in programma visite ai percorsi espositivi, proiezioni, bancarelle, incontri con i collezionisti, laboratori e tornei per ragazzi, e un aperitivo “lunare” non-stop fino a notte inoltrata.

Per l’intera iniziativa l’ingresso e gratuito
Info: 347.5405096 – 349.8171960

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Insomma, una giornata senza dubbio molto interessante!

Si inaugura a Torino il MU.FANT, museolab del fantastico

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imm1Apre il 30 giugno a Torino, grazie agli sforzi dell’Associazione Immagina, il MU.FANT, nuovo centro per il fantastico e la fantascienza intensa in tutte le sue forme multimediali, a partire dalla letteratura per arrivare fino al cinema, con il proposito di rendere evidente come questo genere sia ormai un elemento importante della cultura contemporanea.

La sede si trova nella ludoteca San Giocondo, via Luini 195.
L’inaugurazione (ore 10:00-18:00) e’ aperta a tutti e il centro propone, in occasione dell’apertura, una mostra dedicata a Star Wars che proseguira’ fino al trenta di luglio.

Assistente virtuale?

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ARLa Cyberbrain figure ARis (Denno Figyua ARis) e’ un prodotto ludico entrato in commercio da ottobre 2008 al prezzo di 9800 yen (circa 75 euro) sostanzialmente composto di un software e un hardware il quale consiste in un cubo, una paletta e quattro schede sviluppato dalla Geisha Tokyo Entertainment.

Di cosa si tratta? La cosa migliore forse e’ vederla all’opera. Guardate quindi il video 1 e 2 e 3.
In pratica, e’ un concetto avanzato di realta’ virtuale dove a differenza di quanto si vedeva in Matrix o nelle opere letterarie di Cyberpunk, piuttosto che creare un mondo virtuale separato da quello in cui viviamo si realizza una perfetta compenetrazione in tempo reale tra il cyber spazio e la realta’ tramite l’ausilio di un normale computer e di una webcam.
Certo per ora il software in questione si limita alla semplice creazione di un “assistente” virtuale, un po’ come quelli di word (quindi immagino che se i nostri telegiornali trasmettessero la notizia, al solito la farebbero passare come l’ennesima stranezza proveniente dal Sol Levante!). Tuttavia sono evidenti le applicazioni che il perfezionamento di un simile sistema potrebbe comportare. Penso ad esempio agli usi per illustrare sistemi statistici (piacerebbero di sicuro molto al mio amico Davide!) e modelli matematici durante le conferenze, agli usi in medicina…

E’ interessante notare come lo stesso concetto di realta’ virtuale ibrida sia presente nell’anime Denno Coil (che consiglio vivamente agli appassionati di fantascienza dal momento che in Giappone nel 2007 ha vinto il Premio Seiun sezione media e il Gran premio della fantascienza, i due massimi riconoscimenti nipponici per la SF) realizzato poco tempo prima della produzione di ARis.
Si parlava qualche tempo fa con Massimo Citi delle caratteristiche della SF orientale, e in effetti l’idea che la fantascienza sia un elemento importante per lo sviluppo scientifico reale pare essere molto radicata nei paesi di quell’area. Probabilmente per la Cina (ricordiamo che l’Universita’ di Beijing e’ una delle tre al mondo ad avere un master di fantascienza) le ragioni vanno ricercate nella visione estremamente positiva per il futuro espressa da questo genere e per il Giappone nell’avanzata ricerca nei campi della robotica e della tecnologia di punta (l’Universita’ di Tohoku ha, per dire, incaricato Sena Hideaki di scrivere un romanzo che contribuisca a diffondere tra i giovani l’importanza della meccanica e dargli idee riguardo i possibili futuri sviluppi di tale materia).

Immagine: confezione di Denno Figyua ARis prodotta dalla Geisha Tokyo Entertainment.

L’Oriente al Future Film Festival!

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FFFIl Future Film Festival di Bologna, nato nel 1999, ha saputo in una decina d’anni imporsi come uno dei piu’ interessati e dinamici festival italiani ed europei. Punto decisamente interessante e’, oltre alla visione delle pellicole, il proporre dibatti, conferenze, panel e cosi’ via che permettono sia il dialogo con il pubblico che la possibilita’ per i vari professionisti di avere uno scambio costruttivo sulle proprie esperienze.
La creazione nel 2001 dell’Associazione Amici del Future Film Festival ha ulteriormente contribuito ad aumentare l’aspetto creativo del festival.
Festival che, e’ bene ricordare, si indirizza soprattutto alla presentazione di quei lavori legati sia all’animazione che all’utilizzo delle nuove tecniche di disegno computerizzato (includendo gli effetti speciali).
Notevolmente ricca la presenza, nella XI edizione, di opere provenienti dell’Estremo Oriente.
Per quanto riguarda il Giappone, si segnala la rassegna su Nakagawa Nobuo che raccoglie otto autentici capolavori dell’horror nipponico:

NOBUO NAKAGAWA – MASTER OF HORROR

Giovedi 29 gennaio, ore 18.30
The Ghosts of Kasane Swamp (Kaidan Kasane ga Fuchi, Giappone/1957) di Nobuo Nakagawa
(66′, 16mm, V.O. con s/t italiani)
Primo film horror diretto da Nobuo Nakagawa, e’ ispirato a uno dei racconti capostipite della letteratura sui fantasmi giapponesi.

Giovedi 29 gennaio, ore 10.30 – Sabato 31 gennaio, ore 19.00
Kenpei To Yurei (Giappone/1958 ) di Nobuo Nakagawa
(75′, 35mm, V.O. con s/t italiani)
Ambientato in Cina durante la Seconda Guerra Mondiale, questo raro film mostra tutto l’orrore della guerra e dell’occupazione militare giapponese attraverso una storia di fantasmi e vendette oltre la morte.

Giovedi 29 gennaio, ore 22.00 – Sabato 31 gennaio, ore 10.30
Black Cat Mansion (Borei Kaibyo Yashiki, Giappone/1958 ) di Nobuo Nakagawa
(69′, 35mm, V.O. con s/t inglesi e italiani)
In un racconto sperimentale tra presente e passato, colore e bianco e nero, viene svelato il “rancore” che guida gli spiriti oltre la morte, perseguitando un’intera famiglia e la sua casa.

Venerdi 30 gennaio, ore 10.30 – Sabato 31 gennaio, ore 22.30
The Ghost of Yotsuya (Tokaido Yotsuya Kaidan, Giappone/1959) di Nobuo Nakagawa
(76′, 35mm, V.O. con s/t inglesi e italiani)
La storia piu’ classica della tradizione di fantasmi orientale: Un capolavoro di visionarieta e furore registico, con uno dei piu memorabili antieroi di sempre.

Venerdi 30 gennaio, ore 19.00
The Lady Vampire (Onna Kyuketsuki, Giappone/1959) di Nobuo Nakagawa
(78′, 35mm, V.O. con s/t inglesi e italiani)
I vampiri secondo la sensibilita giapponese: una tragica storia d’amore in cui il protagonista continua a nutrirsi attraverso le epoche del solo sangue dell’amata, tramandato di generazione in generazione.

Mercoledi 28 gennaio, ore 10.00 – Venerdi 30 gennaio, ore 23.30
Hell (Jigoku, Giappone/1960) di Nobuo Nakagawa
(98′, 35mm, V.O. con s/t inglesi e italiani)
L’Inferno secondo Nakagawa: una discesa agli inferi tra allucinazione e sogno in una sperimentazione visiva senza precedenti, dove colori ed effetti speciali si fondono in un’unica tavolozza fantastica.

Domenica 1 febbraio, ore 22.00
Snake Woman’s Curse (Kaidan Hebi-Onna, Giappone/1968 ) di Nobuo Nakagawa
(85′, 35mm, V.O. con s/t italiani)
Dopo aver analizzato l’orrore attraverso la psicologia dei personaggi, Nakagawa lo va a cercare nelle discriminazioni sociali, in un racconto di ambientazione storica dove la simbologia del serpente viene ribaltata.

Domenica 1 febbraio, ore 18.00
The Living Koheiji (Kaiidan Ikiteiru Koheiji, Giappone/1982) di Nobuo Nakagawa
(78′, 35mm, V.O. con s/t inglesi e italiani)
Ultimo film di Nakagawa, mette in scena un dramma di odio e passione ambientato nel mondo del teatro, dove il rapporto fra tre amici d’infanzia

E le seguenti serie di animazione:

PROGRAMMI SERIESMANIA

Programma 1 (80′, DVD, V.O. con s/t italiani)
GEGEGE NO KITARO
(2007 Giappone) Toei Animation, ep. 25-13-15.
di Yukio Kaizawa
Questa V serie dedicata al piccolo Kitaro rinnova le divertenti storie ideate nel 1959 dal fumettista Shigeru Mizuki con protagonisti gli Yokai, gli spiriti della tradizione giapponese.

Programma 3 (80′, DVD, V.O. con s/t italiani)
HAKABA KITARO
(2008 Giappone) Toei Animation, ep. 1-2-3.
di Kimitoshi Chioka
Il piu’ fedele adattamento del manga di Shigeru Mizuki, mette a confronto il mondo degli uomini con quello degli Yokai, gli spiriti della tradizione giapponese.

Programma 4 (80′, DVD, V.O. con s/t italiani)
CASSHERN SINS
(Kyashan Sins, 2008 Giappone) MadHouse Studio, ep. 1-2-3.
di Shigeyasu Yamauchi
Dalla mitica serie di Kyashan ideata dalla Tatsunoko nel 1973, ritorna il melanconico androide in un affascinante revival realizzato dallo studio MadHouse.

Programma 6 (80′, DVD, V.O. con s/t italiani)
MOONLIGHT MILE
(2007 Giappone) Studio Hibari-KlockWorx, ep. 1-2-3.
di Iku Suzuki
Dall’omonimo manga fantascientifico di Yasuo Otagaki, le vicende di due astronauti alla ricerca di nuove fonti di energia, in una fedele trasposizione animata realizzata dallo Studio Hibari.

Programma 8 (80′, DVD, V.O. con s/t italiani)
MICHIKO E HATCHIN
(2008 Giappone) Manglobe, ep. 1-2-3.
di Sayo Yamamoto
Nuova serie prodotta dalla Manglobe (Samurai Champloo, Ergo Proxy) con la supervisione di Shinichiro Watanabe (Cowboy Bebop): donne e motori in una storia on the road alla Tarantino.

Programma 9 (80′, DVD, V.O. con s/t italiani)
MONONOKE
(2007 Giappone) Toei Animation, ep. 1-2-3.
di Kenji Nakamura
Spin-off dell’affascinante serie horror Ayakashi – Bakeneko, vede il ritorno dello strano sciamano esorcista alle prese con demoni e maledizioni nell’antico Giappone.

Programma 11 (90′, DVD, V.O. con s/t inglesi e italiani)
COBRA THE ANIMATION: THE PSYCHOGUN
(2008 Giappone) Happinet Corporation, ep. 1-2-3.
di Buichi Terasawa
In anteprima assoluta la nuova miniserie di 4 OAV che festeggia i 30 anni dell’avventuriero spaziale Cobra, diretta dallo stesso fumettista Buichi Terasawa.

Programma 13 (80′, DVD, V.O. con s/t italiani)
KAIBA
(2008 Giappone) MadHouse Studio, ep. 1-2-3.
di Masaaki Yuasa
Dal genio di Masaaki Yuasa (MindGame, Kemonozume), una nuova serie fantascientifica dal sapore retro: le visioni di Osamu Tezuka e Leiji Matsumoto si fondono con le magnifiche animazioni dello studio MadHouse.

Programma 14 (100′, DVD, V.O. con s/t italiani)
FREEDOM
(2006-08 Giappone) Bandai Visual-Sunrise, ep. 1-2-3-4.
di Shuhei Morita
Dal regista del corto Kakurenbo, una serie di 7 OAV in computer grafica che segna il ritorno alla fantascienza dell’autore Katsuhiro Otomo.

Programma 15 (100′, DVD, V.O. con s/t italiani)
FREEDOM
(2006-08 Giappone) Bandai Visual-Sunrise, ep. 5-6-7.
di Shuhei Morita
L’autore Katsuhiro Otomo porta in computer grafica le sue visioni fantascientifiche grazie all’aiuto del promettente regista Shuhei Morita (Kakurenbo), in un’affascinante serie di 7 OAV.

Per l’Oriente abbiamo:

PROGRAMMA
FILM IN CONCORSO

Film in concorso – Lancia Platinum Grand Prize
STORM RIDER: CLASH OF EVILS
(Feng Yu Jue) 2008, Cina
di Dante Lam
(99′, 35mm, V.O. con s/t italiani)
Dalla serie a fumetti di Hong Kong e sulla scia dell’omonimo film con effetti speciali arriva il film animato con protagonisti i leggendari e fortissimi personaggi Wind e Cloud.
Anteprima europea

Film in concorso – Lancia Platinum Grand Prize
SWORD OF THE STRANGER
(Stranger Muko Hadan) 2007, Giappone
di Masahiro Ando
(102′, 35mm, V.O. con s/t italiani)
Il raffinato film d’animazione dello Studio Bones (Fullmetal Alchemist, Eureka Seven) ambientato nel Giappone feudale, tra guerrieri erranti e spiriti immortali.
Anteprima italiana

Film in concorso – Lancia Platinum Grand Prize
PAINTED SKIN
(Wa pei) 2008, Cina/Hong Kong/Singapore
di Gordon Chan
(118′, 35mm, V.O. con s/t italiani)
Dai racconti classici cinesi di Pu Songling una poetica storia d’amore tra il fantasy delle tradizionali ghost story e i piu moderni effetti speciali.
Anteprima europea

Film in concorso – Lancia Platinum Grand Prize
PACO AND THE MAGICAL BOOK
(Paco to Maho no Ehon) 2008, Giappone
di Tetsuya Nakashima
(105′, 35mm, V.O. con s/t italiani)
Una tenera favola nera ricca di magia e colore dal pluripremiato regista di Kamikaze Girls e Memories of Matsuko, con la partecipazione delle idol giapponesi piu cool del momento.
Anteprima italiana
Film in concorso – Lancia Platinum Grand Prize

20TH CENTURY BOYS
(20-seiki Shonen) 2008, Giappone
di Yukihiko Tsutsumi
(142′, 35mm, V.O. con s/t italiani)
Dal famoso manga di Naoki Urasawa arriva il grande successo cinematografico giapponese dell’anno, primo film della trilogia fantascientifica incentrata sul “Libro delle Profezie”.
Anteprima italiana

FUORI CONCORSO

APPLESEED: EX MACHINA
2007, Giappone
di Shinji Aramaki
(105′, 35mm, V.O. con s/t italiani)
Dopo il successo del film in CG Appleseed tornano le avventure cyberpunk ideate da Masamune Shirow in un adrenalinico seguito prodotto dal maestro del cinema d’azione John Woo.
Anteprima italiana

SOS! TOKYO METRO EXPLORERS: THE NEXT
(Shin SOS dai Tokyo tankentai) 2007, Giappone
di Shinji Takagi
(40′, Betacam, V.O. con s/t italiani)
Da un manga di Katsuhiro Otomo, una trasposizione animata delle avventure dei Goonies alla ricerca di un tesoro sepolto nei bassifondi di Tokyo.
Anteprima europea

PUSSY SOUP
(Neko Ramen) 2008, Giappone
di Minoru Kawasaki
(80′, Betacam, V.O. con s/t italiani)
Dal demenziale autore di Calamari Wrestler e Monster X Strikes Back: Attack the G8 Summit! Un racconto intimistico di riscatto sociale con protagonista…un gatto di pelouche!
Anteprima europea

ONE PIECE THE MOVIE: EPISODE OF CHOPPER
(One Piece The Movie -Episode of Chopper- Fuyu ni saku Kiseki no hana) 2008, Giappone
di Junji Shimizu
(110′, 35mm, V.O. con s/t italiani)
Il nuovissimo nono film per il cinema della saga di Cappello di Paglia e della sua ciurma che ha ottenuto in assoluto i maggiori incassi della serie. All’arrembaggio!
Anteprima italiana

ANGEL ON THE RUN (Tentative – titolo provvisorio)
2008, Giappone
di Yoshinobu Yamakawa
(117′, DVD, V.O. con s/t in inglese e italiano)
Anteprima europea. Tratto da un manga di Shinichi Hiromoto e prodotto dalla prolifica e sempre innovativa MadHouse, una delirante avventura che vede una liceale proiettata in una scuola infernale, popolata di bizzarri personaggi come diavoli, licantropi, streghe ed un preside di nome Hellvis.

GENIUS PARTY:
“Genius Party” di Atsuko Fukushima
“Shanghai Dragon” di Shoji Kawamori
“Deathtic 4” di Shinji Kimura
“Doorbell” di Yoji Fukuyama
“Limit Cycle” di Hideki Futamura
“Happy Machine” di Masaaki Yuasa
“Baby Blue” di Shinichiro Watanabe
2007, Giappone
(102′, 35mm, V.O. con s/t italiani)
Anteprima italiana

GENIUS PARTY BEYOND:
“Gala” di Mahiro Maeda
“Moondrive” di Kazuto Nakazawa
“‘Wanwa the Doggy” di Shinya Ohira
“Tojin Kit” di Tatsuyuki Tanaka
“Dimension Bomb” di Koji Morimoto
2008, Giappone
(85′, 35mm, V.O. con s/t italiani)
I piu’ talentuosi animatori indipendenti giapponesi per la prima volta insieme in una sarabanda di sperimentazioni visive prodotte dal pluripremiato Studio 4 C (Tekkonkinkreet, Mindgame).
Anteprima europea

FOLLIE DI MEZZANOTTE

EAGLE TALON: THE CHANCELLOR ONLY LIVES TWICE
(Himitsu Kessha Taka no Tsume THE MOVIE – Soutou wa Nido Shinu) 2007, Giappone
Di Frogman
(75′, Betacam, V.O. con s/t italiani)
Folle sperimentazione indipendente tutta realizzata in flash dal misterioso autore Frogman.
Anteprima italiana

TOKYO GORE POLICE
(Tokyo Zankoku Keisatsu) 2008, Giappone
di Yoshihiro Nishimura
(109′, Betacam, V.O. con s/t italiani)
Il film “cult” che ha rilanciato il genere splatter ai piu importanti festival internazionali: la delirante mutazione di carne e metallo come neanche Tsukamoto e Cronenberg hanno mai sognato.
Anteprima italiana

Insomma, se abitate in zona o avete qualche giorno di vacanza, dal 27 gennaio al 1 febbraio 2009 andate al FFF, ne vale davvero la pena!

Un ringraziamento particolare a Luca Della Casa, curatore delle sezioni sull’Oriente, per avermi gentilmente mandato il programma.
Avete davvero fatto un ottimo lavoro, continuate cosi!!!

Simpatica anche la sigla d’apertura in giapponese….!!!

Robot dal periodo Edo

5 commenti

Poco conosciute in occidente, le karakuri ningyo giapponesi sono dei veri Karakgioielli d’ingegneria e meccanica costruiti nel Periodo Edo (1603-1868).
Il loro nome letteralmente significa “bambole meccanizzate” e ricordano gli automi costruiti pure in Europa (ricordate Il giocatore di scacchi?), anche se presentano delle caratteristiche tipicamente giapponesi come gli ingranaggi totalmente in legno.
Oggi vengono considerate delle vere e proprie opere d’arte, tuttavia e’ ancora possibile vederle in funzione durante le mostre. E vi assicuro che sono un vero spettacolo!

A questo punto non si puo’ fare a meno di menzionare il nome di Tanaka Hisashige (fondatore della Toshiba) capace di creare gioielli assoluti come Il bambino arciere o Il letterato.

Non deve quindi stupire piu’ di tanto il fatto che il livello di studio della robotica nella terra del Sol Levante abbia raggiunto le punte che oggi ben conosciamo.

Qui un breve filmato molto interessante che ne spiega il funzionamento.

L’immagine e’ del Tokyo National Science Museum.

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