Rettifica

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Contrariamente a quanto annunciato nel precedente post, la casa editrice CS_libri continuera’ ad esistere e i suoi volumi come ALIA, Fata Morgana e Foglie multicolori saranno ancora disponibili fino ad esaurimento nelle varie librerie on-line quali IBS.it. Non saranno invece piu’ acquistabili direttamente nella libreria CS_libri in quanto e’ quest’ultima ad avere cessato, purtroppo, l’attivita’.

“Somato” di Kaoru Kurimoto, il primo teaser!

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Primo teaser di Somato (Ricordi), cortometraggio coprodotto dalla PALONEROfilm e dalla Regione Marche Film Commission per la regia di Michele Senesi e con gli effetti speciali di Martina Leithe Colorio basato su un racconto di Kaoru Kurimoto edito in Italia nell’antologia di letteratura fantastica ALIA Giappone pubblicata da CS_libri di Torino.
Il progetto e’ stato presentato ufficialmente alla sessantottesima edizione del Festival Cinematografico di Venezia nelle Giornate degli Autori.
Kurimoto e’ una scrittrice che ha pubblicato oltre cento romanzi e veduto nel solo Giappone piu’ di cinquanta milioni di copie.

Anche Anne McCaffrey ci ha lasciati.

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Dragon

Anne McCaffrey, una delle maggiori autrici di fantasy e fantascienza americane, scrittrice il cui nome forse piu’ di ogni altro romanziere richiama alla mente l’immagine del drago nella sua concezione moderna avendo creato il ciclo dei Dragonieri di Pern, si e’ spenta all’eta’ di ottantacinque anni il 21 novembre.
Parecchi suoi libri sono stati tradotti anche in italiano e forse questa triste occasione dara’ l’opportunita, a chi non li avesse ancora letti, di scoprire una grande autrice della letteratura fantastica mondiale.

The World According to the Damned…

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Igyo-tachiIgyo-tachi ni yoru to sekai wa… – The World According to the Damned e’ un manga di centoundici pagine realizzato dall’illustratore e fumettista COCO e pubblicato dalla Hayakawa Shobo nell’estate 2011. Si tratta di un yonkoma gyagu manga, cioe’ un fumetto satirico a quattro vignette, dapprima uscito sul sito dell’autore e, successivamente, ridisegnato e raccolto in un volumetto completamente a colori.
Basato sulle figure degli dei presenti nei Miti di Cthulhu creati di H. P. Lovecraft e ripresi successivamente da altri scrittori come Augusth Derleth, nella versione di COCO, le varie divinita’ sono state trasformate in graziose ragazze.
La prepotente e “terribile” Cthulhu, ad esempio, indossa una tuta a forma di drago, Ulthar ha le orecchie da gatto, Nyarlathotep e’ una giovane donna africana invidiosa di Cthulhu che la maltratta sempre. Insieme a loro troviamo Dagon, Hastur, Ithaqua, il dio pazzo Azathoth e tutti gli altri personaggi della cosmologia del ciclo lovecraftiano. L’autore e’ molto abile a creare un’esposizione divertente e Igyo-tachi 2satirica dei personaggi dei miti, ma al contempo ad essere anche molto fedele agli originali, ed indubbiamente chiunque conosca le opere di Lovecraft trovera’ sicuramente divertenti le sue storie. Forse l’unica pecca di Igyo-tachi ni yoru to sekai wa… consiste proprio nel fatto che i lettori i quali non abbiano famigliarita’ con i lavori dello scrittore di Providence non saranno probabilmente in grado di cogliere tutti i riferimenti di cui e’ costellato l’intero manga. Inoltre COCO inserisce alcune sue storie illustrate decisamente inquietanti e di stile lovecraftiano che creano uno strano gioco disturbante e surreale, ma al contempo affascinante, con le gag delle vignette.
I disegni sono molto gradevoli e con una colorazione semplice, ma parecchio accattivante contribuendo a fare di questo manga un’opera di ottimo livello.
Interessante anche l’altra sua opera, Kyo no Hayakawa-san (Hayakawa-san oggi), anch’essa inizialmente pubblicata su internet, dove le donne protagoniste rappresentano ciascuna e varie case editrici giapponesi specializzate nella fantascienza, nell’horror, nella giallistica, nel romanzo d’autore eccetera. Sempre edito dalla Hayakawa Shobo, ad oggi ne sono usciti tre volumi.
COCO inoltre e’ anche un’abile fotografo. Le sue immagini di insetti sono davvero molto belle.

Immagine 1: Igyo-tachi ni yoru to sekai wa…, COCO, Hayakawa Shobo
Immagine 2: Ulthar che fa pubblicita’ all’uscita di Igyo-tachi ni yoru to sekai wa…

Dai detriti dello spazio alla furia vichinga

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Plan 2Yukimura Makoto e’ uno dei mangaka piu’ interessanti tra quelli delle ultime generazioni (intendendo qui particolarmente quegli autori che hanno oggi tra i trenta e i quarant’anni). Lo e’ in particolar modo in considerazione del fatto che e’ uno dei relativamente pochi mangaka in grado, oltre ad avere un disegno estremamente raffinato e maturo, di scrivere delle storie le quali dal punto di vista della sceneggiatura narrativa raggiungono un altissimo livello, frutto certo anche di un attento e preciso lavoro di ricerca. Non prolifico, avendo al suo attivo solamente tre serie, tuttavia le sue storie hanno goduto di un grande successo sia in patria che all’estero. A cominciare da quel Planetes che rappresenta una delle migliori space opera a fumetti di questi ultimi dieci anni. Pubblicata dal 1999 al 2004 dall’editore Kodansha e tradotta anche in italiano dalla Panini – seppure ora sia, purtroppo, in esaurito – e’ stata successivamente raccolta in quattro volumetti. La qualita’ del suo lavoro e’ provata dal fatto che nel 2002 gli e’ stato conferito il Premio Seiun per la sezione manga.
In Planetes siamo in un prossimo futuro, il 2075, in un epoca in cui i rifiuti nello spazio sono divenuti un problema dal momento che ostacolano le operazioni dei veicoli spaziali. Non ci sono razze aliene, confederazioni o tecnologie particolarmente avanzate. Il pregio dell’opera di Yukimura e’, appunto, quello di creare un futuro possibile dove i lenti progressi nei viaggi spaziali si accompagnano a tutta una serie di questioni sulla terra irrisolte quali il divario tra paesi ricchi e quelli in via di sviluppo (arretrati ulteriormente non avendo accesso alle risorse dello spazio), discriminazione, terrorismo eccetera fornendo una visione di grande respiro estremamente articolata di un prossimo futuro. Inoltre i vari personaggi presentano una psicologia molto articolata, con descriti assai bene punti di forza e debolezze.
I protagonisti principali sono i membri di una ditta che si occupa proprio del recupero dei detriti spaziali. Gli esseri umani ed i mezzi sono disegnati con estrema cura ed e’ evidente come, in particolare, Yukimura si sia documentato a fondo per la realizzazione di quest’ultimi.
PlanDal 2003 al 2004 e’ stata prodotta da Sunrise/Bandai/NHK anche un’ottima serie animata composta di 26 puntate anch’essa molto curata nei dettagli tecnici – da segnalare qui il grande lavoro svolto dallo staff e il notevole conceptual design, setting reseach e SF setting di Ogura Shinya, attualmente al lavoro anche sulla serie animata Sacred Seven – la quale ha goduto anche della collaborazione della JAXA. Non per nulla, pure l’ anime si e’ aggiudicato il Premio Seiun nella categoria media. L’unico altro fumetto cui sia riuscita una simile impresa e’ stato Nausicaa della valle del vento di Miyazaki Hayao.
Tra il manga e l’ anime ci sono varie differenze. Nell’ anime i temi vengono notevolmente ampliati migliorando ancor piu’ le potenzialita’ del fumetto originale. I protagonisti fanno parte della sezione di livello piu’ basso di una grande compagnia. Tale sezione viene chiamata dagli altri con disprezzo “Hanka” (mezza sezione). La storia arriva solo fino alla partenza della missione di esplorazione. Inoltre sono stati aggiunti diversi personaggi.
Alcuni episodi sono davvero da antologia, come quello in cui Fee Carmichael, caparbia tabagista e capitano della nave da recupero DS-12/Toy Box, sventa un attentato terroristico scagliandosi con la sua astronave contro gli avversari infuriata perche’, a causa dei loro attentati, per sicurezza sono state chiuse le poche aree sulle stazioni spaziali dove si puo’ fumare…
Planetes non e’ un prodotto diretto solo agli appassionati di manga e anime, ma godibilissimo da qualsiasi appassionato di fantascienza. Anzi, a ben pensarci, adatto a chiunque.
Visto il successo che la nuova serie di Yukimura Vinland saga ambientata all’epoca dei vichinghi sta attualmente ottenendo in Italia, c’e’ da chiedersi perche’ i volumi di Planetes non siano ristampati…

Immagine 1: copertina del primo volume di Planetes, Yukimura Makoto, Kodansha

Immagine 2: Planetes, anime, Sunrise/Bandai/NHK

Quando il Politecnico s’interessa di anime e manga…

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kanagawa kaito no3Kaito (Kait) e’ una rivista che si occupa dello studio della realizzazione dei personaggi per videogame, anime e manga creata nel 2010 e ormai giunta al terzo numero.
Si avvale, tra i suoi collaboratori, di personaggi del calibro di Koike Kazuo, Ikegami Ryoichi, Kaji Kengo e molti altri professionisti e docenti universitari. Fino a qui potrebbe essere gia’ di per se’ un progetto molto interessante, ma quello che la rende unica e’ il fatto che sia edita dal dipartimento di studio dei media del Politenico di Kanagawa e che parte degli articoli e dei manga editi riguardino proprio gli studenti dell’ateneo!
La facolta’ giapponese propone infatti dei corsi di laurea che si prefiggono lo scopo di creare degli esperti per i vari settori i quali in futuro si dedichino a livello professionale a campi dell’intrattenimento dove saranno impiegati nuovi contenuti e nuove tecnologie 110811 manga1901attualmente in fase di sviluppo.
La percentuale d’impiego dei neolaureati e’ davvero alta e le ditte presso cui trovano lavoro annoverano i nomi di Konami, Fujitsu, Casio, Imagica eccetera. Diventa percio’ evidente la ragione per cui il Giappone riesca a dar vita a prodotti di alta qualita’ sia per i videogiochi che per l’animazione e il fumetto.

Ma Kait non e’ l’unica rivista di questo genere, ad esempio esiste anche Daigaku manga (Manga universitari) legata dall’Accademia di belle arti di Osaka, in questo caso piu’ direttamente rivolta alle tecniche di creazione dei manga e che raccoglie anche saggi e dibattiti di professionisti del settore.

Entrambe le riviste sono distribuite dalla Koike Shoin, una casa editrice creata nel 1972 da Koike Kazuo. Da noi Koike e’ forse piu’ noto per essere il creatore del manga Crying Freeman, ma grandissimo e’ stato la sua Kazuo Characterattivita’ nel crescere e forgiare talenti nel campo del manga; dalla sua scuola di fumetto Gekiga sonjuku fondata nel 1977 sono usciti autori quali Takahashi Rumiko e Hara Tetsuo divenuti in seguito famosi in tutto il mondo. Ma non solo, anche scrittori e sceneggiatori come Kikuchi Hideyuki e lo stesso Kaji Kengo che attualmente tiene un corso al Politecnico di Kanagawa incentrato sulla creazione e lo studio dei characters .
Di Kazuo merita di essere qui menzionato il recentissimo volume Kazuo Koike no kyarakuta shinron (Nuova discussione sul character di Koike Kazuo ) in cui parla delle tecniche di sviluppo dei personaggi per i social media e di come fare in modo che ottengano il massimo impatto e successo presso gli utenti.

Immagine 1: Kaito, vol. 3, Kanagawa koka daigaku, 2011
Immagine 2: Daigaku manga, vol. 19, Osaka geijutsu daigaku, 2011
Immagine 3: Kazuo Koike no kyarakuta shinron, Koike Shoin, 2011

Kizuna: Fiction for Japan e’ uscita!

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Ne avevo gia’ parlato qui e finalmente Kizuna: Fiction for Japan e’ uscita nella versione e-book per Kindle! Attualmente la potete acquistare sia su Amazon.com che su Amazon.co.uk, ma a breve dovrebbe essere presente anche in Amazon.co.de. Inoltre, dalla seconda meta’ di agosto, per chi preferisce un’edizione cartacea sara’ disponibile anche come Print on Demand.
I motivi per cui acquistarla? Raccoglie i racconti di 75 scrittori da 11 paesi del mondo il cui 90% sono stati scritti appositamente per il volume. Storie brevi di vario genere (horror, humor, human drama, SF, fantasy, absurdist, weird, new wave, bugpunk, Cthulhu, Sherlock Holmes, romanzo storico ecc.). E l’intero ricavato sara’ devoluto in beneficenza agli orfani delle regioni giapponesi colpite dal terremoto e dallo tsunami!! Insomma, e’ l’occasione per sentirci tutti un po’ come l'”uomo tigre” ^^

Il sommario delle storie e degli autori presenti nell’antologia:

From Tokyo : Katherine Govier
Downtown Pharmacy : Ken Asamatsu
E-mail to Mother : Lee Pletzers
Small Ocean After Solar : Joseph S. Pulver, Sr.
A Cure for the World : S.A. Gambino
100 Fingers and the Tree : Michael Allen Rose
Ploughman : Nickolas Furr
Orpheus in the Underwear : Garrett Cook
Pocket : Touya Tachihara
The Norwegian Makes Lemonade : Jess Gulbranson
Breakwater : Alvin Pang
HO(locaust) Scale : Robert M. Price
Inconceivable : Kevin Lovelace
Memories of Ken : Junichi Ashikawa
Kamiya Bar : Dan Ryan
Whispers : Adam Joffrain
Jackie Ω Has Gone Too Far : Moxie Mezcal
Throat Wad : Andersen Prunty
The Push of Man : L. Christopher Bird
The Old Man and Honey : Minoru Inaba
Sharan Gali : Richard Wright
Island Swarm : Kirk Marshall
Kopy Cats : Davide Mana
Why Wear Red? : Show Tomono
Thrones & Powers : Jon Courtenay Grimwood
Yara-ma-yha-who : Christene Britton-Jones
Billie_Goat_Gruff_2056 : Philip Overby
Cherry Guard : Yuusuke Tokita
Eternal Case of the Mondays : David Agranoff
The Game : Bradley Sands
Initiation : Naohiko Kitahara
The Ice-Flock Storks of Sørøya : Michael John Grist
Pepperroch : Edmund Colell
Nothingness Dust : Trent Zelazny
Five short Twitter novels : Riri Shimada
Conservation Hero Blues : Made in DNA
Dissolution : Glynn Barrass
Dead and Breakfast : Fulvio Gatti
Quelling the Troll : Nirnara
Plum Blossom : Melissa J White
The Flower : Fumihiko Iino
A Tale of Smoke and Ash : Curt Seubert
Back Beyond The Hedgerow : Elizabeth Black
Sherlock Holmes and the Case of the Giant Rat of Sumatra : John F. Rice
A Summer’s Melody : Hiroshi Yamamoto
Humanitas Ex : Volker Baetz
Tarma’s Song : Andrew Freudenberg
The Power of Perspective : Terrie Czechowski
Legends : Lucía González Lavado
If Only Flowers : Mie Takase
Dial Tone : Stephen A. North
The Starlet and the Fishman : Ran Cartwright
Recollections : Ukyou Kodachi
The Loft in the Sky : Danilo Arona
Last Embrace : David Naughton-Shires
The Girl with Eyes in the Back of Her Head : John Shirley
Heart of an Angel : Jonathan Moon
The Music Box : Tadashi Ohta
Not Alone in the Dark : Richard Salter
Natsumi’s Diary : Midori Tateyama
Sweet Hearts : Grant Wamack
Appointment at the Oji Inari Shrine : Massimo Soumaré
The Story without a Key : Yufuko Senoh
The Feast of the Fly : Berry Sizemore
A Second Metamorphosis : Ash Lomen
Homecoming : Adam Breckenridge
Mom, Dad and Hiro : Yasumi Kobayashi
The Bubbling Road of Self-Loathing : Jason Wuchenich
That Day… : Ryuto Hijiri
The Dream-colored Morning : Vittorio Catani
The End of the Royal Palace and the Kingdom : Joji Hayashi
The X-ray : Kevin David Anderson
The Mermaid Princess’ Love, Curse and… : Tamao Kanroji
Walking the Hog : Michael Moorcock
That Long Day : Shinya Gaku

Si’, al progetto hanno preso parte anche cinque autori italiani (sono quelli sottolineati).
Per l’occasione, anche Karla e Kaedenoha hanno sostenuto l’operazione “concedendomi” di utilizzarle per una nuova storia… ^^

Maggiori informazioni e aggiornamenti continui sul sito ufficiale di Kizuna: Fiction for Japan.

Alieni in periferia

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NiNieA_7 e’ un manga raccolto in due volumi realizzato da Yoshitoshi ABe e gK originariamente serializzato sulla rivista Ace next edita dalla Kadokawa Shoten dal 1999 al 2001 e trasposto in un anime di 13 puntate nel corso del 2000.
Come in molte altre opere di ABe, ricordiamo ad esempio Haibane renmei, la trama principale e’ appena un abbozzo, l’atmosfera e’ ricca di silenzi e di pause meditate ed il punto focale si concentra, piuttosto, sull’amicizia tra le due protagoniste, Mayuko, una studentessa terrestre molto povera che frequenta una yobikou (ovvero una scuola di preparazione per l’esame di ingresso all’universita’) e la strana aliena NieA, l’unica extraterrestre ad essere priva di antenna e percio’ catalogata con il grado piu’ basso di “under seven”.
In alcuni suoi aspetti, NieA_7 presenta indubbiamente lati surreali e da commedia che fanno pensare a Urusei yatsura (Lamu’ la ragazza dello spazio), pero’, al contempo, rispetto a quest’ultimo, riesce a toccare anche temi profondi quali l’emarginazione e la discriminazione.
Se il vecchio e malandato bagno pubblico dove vive Mayuko non e’ in uno slum, poco ci manca e, nonostante la serie sia stata realizzata nel 2000, l’ambientazione sembra ben piu’ la Tokyo degli anni ’70 che non quella dei quartieri sgargianti della metropoli giapponese d’inizio del XXI secolo. Ed e’ qui che abitano anche tutta una serie di alieni di livello sociale tanto basso che il governo non ritiene nemmeno opportuno dargli la cittadinanza giapponese limitandosi ad ignorarli, alcuni dei quali imitano usi e costumi dei terrestri (c’e’ la ragazza aliena vestita da cinese e quello da indiano). Giunti sulla terra diversi anni prima, ormai vivono tranquillamente in simbiosi con i terrestri non ricordando piu’ ne’ da dove siano giunti, ne’ per quale ragione. L’astronave madre – un buffo disco volante enorme con una antenna sulla sommita’ – che li ha condotti sul nostro pianeta e’ appena una sagoma avvolta dalla foschia stagliata sullo sfondo del paesaggio, divenendo cosi’ un’ enigmatico monumento-simbolo misterioso. Gli elementi che restano inspiegati e vaghi sono, per l’appunto, molti e certo la serie, pur essendo una commedia, e’ permeata da una malinconia evidenziata a volte dallo sguardo di NieA, di solito invece totalmente spensierata e che gli altri personaggi considerano un vero spirito libero, la quale osserva il cielo in lontananza concentrata su chissa’ quali pensieri o dalle preoccupazioni di Mayuko riguardo i continui sacrifici che deve affrontare – che, tuttavia, trovano il contrappunto nei divertenti siparietti comici in cui la ragazza rivela con espressioni del viso deformate la sua parsimonia portata agli eccessi.
In sostanza, si tratta di un tipo di animazione che puo’ piacere a chi alle storie ipercinetiche preferisca una narrazione piena di sentimenti ma lenta, similmente a quelle di Casshern Sins o Serial Experiments Lain.

Figura: illustrazione di Yoshitoshi ABe.

Lutto per la fantascienza giapponese

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ksm29Komatsu Sakyô ci ha lasciati il 26 di questo mese. Era malato da tempo ed era una notizia che si sapeva presto o tardi sarebbe arrivata, tuttavia rattrista lo stesso. Komatsu, insieme con Hoshi Shin’ichi e Tsutsui Yasutaka, ha dato molto non solo alla fantascienza, ma anche alla letteratura cosiddetta mainstream giapponese e mondiale. Ha inoltre influenzato profondamente molti scrittori piu’ giovani. Non per nulla e’ inserito a buon diritto nei testi di storia letteraria nipponici contemporanei.
In Italia, come per gli altri suoi due amici, e’ purtroppo ancora arrivato poco dei lavori di questo gigante, neppure l’ormai classico il Giappone affonda (Nihon chinbotsu).

Ho avuto il piacere e il privilegio di poter poter collaborare ad alcuni numeri della sua rivista Komatsu Sakyô Magazine – le cui copertine realizzate appositamente dai piu’ noti mangaka e illustratori giapponese ritraevano lo stesso Komatsu – e di tradurre un suo racconto per ALIA 4 Giappone ed un altro per un’antologia di cui non posso ancora dire nulla, ma la cui uscita e’ in programma per gennaio 2012. Sinceramente, mi resta il rammarico di non essere riuscito a fargli vedere quest’ultimo volume…

Ricordo vividamente la chiacchierata fatta in privato con lui e la sua agente, Otobe, durante la Worldcon a Yokohama nel 2007 dov’era ospite d’onore. Nonostante i vari problemi di salute, traspariva tutto il carattere di un uomo di grande intelligenza e di una sensibilita’ rara, molto amato e rispettato dai suoi lettori e dai colleghi.
Sia in italiano che in giapponese ci ha lasciato un prezioso dialogo avuto con il nostro scrittore Vittorio Catani in una riflessione sulle differenze tra la SF italiana e quella giapponese. Merita davvero di essere letto.

Immagine: copertina realizzata da Orai Noriyoshi della rivista Komatsu Sakyô Magazine vol. 28, IO Corporation, Tokyo.

Mostri in paradiso

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MonstersMonsters in Paradise (Monsutaazu in paradaisu) di Riri Shimada edito da Wings Bunko e’ una trilogia molto interessante in cui l’autrice mischia abilmente alcuni generi tra loro, creando cosi’ un insieme di grande fascino e suggestivo che unisce humor e dramma in maniera eccellente. Nello specifico, i tre elementi che lo compongono sono la detective story all’americana, la narrativa di vampiri e i miti della tradizione greca e romana.
I romanzi, infatti, sono ambientati in una citta’ di fantasia chiamata Bloomfield che, per ammissione della stessa Shimada, si ispira alla Chicago degli anni ’20. A seguito di quella che corrisponderebbe nel nostro mondo alla prima guerra mondiale, molte delle creature magiche del vecchio continente attraversato il mare sono emigrate nel paese in cui si trova la metropoli di Bloomfield dove la costituzione gli garantisce, almeno teoricamente, lo status di rifugiati e un trattamento uguale a quello riservato agli esseri umani. Orchi, centauri, arpie, sfingi, sirene e via dicendo qui sono legalmente definiti come “esseri umani del genere mitologico”.
Ovviamente, non tutto e’ idilliaco come sembrerebbe e, nonostante siano trattati meglio che in altre nazioni, subiscono comunque una discriminazione molto forte essendo anche relegati in un ghetto periferico. Nella sola Bloomfield sono registrati circa cinquemila di questi “immigrati” e dei casi ed incidenti che coinvolgono umani e mostri se ne occupa una speciale sezione della polizia composta da soli due membri, ovviamente sempre oberati di lavoro. Il giovane agente Joel H. Hope (H sta per Human; infatti in questo mondo e’ comune inserire tra nome e cognome una lettera maiuscola puntata che indica la specie d’appartenenza) appena arrivato dalla campagna e un po’ imbranato ma di buon cuore, e il vampiro Kurt V. Westenra. I due rappresentano una delle piu’ interessanti copie di poliziotti della letteratura fantastica. Joel, nel corso dei vari casi, dovra’ fare i conti con la sua fobia per gli esseri sovrannaturali e si rendera’ conto di non essere come credeva neppure lui immune da pregiudizi. Quanto a Kurt, e’ una figura sfaccettata. Intelligente e volitivo, ha al contempo il carattere di un adolescente che riesce a rapportarsi con difficolta’ con gli altri – soprattutto con gli esseri umani – di cui pero’ vorrebbe l’amicizia. Cio’ lo porta a fare dispetti ed apparire cinico. Inoltre caso raro, e’ un dampyr successivamente divenuto un vampiro. Ed e’ Kurt, in realta’ d’indole gentile e generosa, con il suo comportamento stravagante che aiutera’ Joel a rendersi conto della realta’ delle difficolta’ dei mostri in un mondo ormai dominato dagli esseri umani e in cui a loro paiono essere destinati solo i lavori piu’ umili. Al contempo, sara’ invece Joel con la sua amicizia sincera verso il vampiro a fare in modo che Kurt piano piano venga apprezzato anche dagli altri poliziotti umani.
Sono state gia’ realizzate alcune opere dove si assiste all’incrocio tra il giallo e l’horror quali il divertente film Omicidi e incantesimi, ma Shimada e’ davvero abilissima a creare qualcosa di diverso ed inusuale. Episodi come il processo ad una ragazza la quale vorrebbe fare la cantante e che avendo un trentaduesimo di sangue di sirena (creatura inserita nella categoria dei mostri pericolosi) viene arrestata per “canto illegale” e rischia di essere condannata fino a dieci anni di lavori forzati e alla perdita della voce sono molto interessanti; il dibattito processuale con un avvocatessa vampiro a difendere l’imputata e’ degno di un episodio di Perry Mason! Inoltre personaggi come l’attrice centauro Epona C. Pusey e suo fratello minore l’artista d’avanguardia Tristram C. Pusey che cercano con le loro attivita’ di successo di far capire che gli esseri mitologici possono integrarsi con la societa’ sono davvero psicologicamente ben delineati ed affascinanti.
La scrittrice inoltre inserisci temi che rendono piu’ vero e complesso il substrato delle storie. Si diventa vampiri a causa di un virus che presenta delle particolarita’ simili a quelle della peste nere. I pochi che sopravvivono si trasformano in non-morti che pero’ non vivono in eterno, ma solo piu’ a lungo di un normale essere umano. Il che crea autentici piccoli drammi come quello della deliziosa cameriera Melissa V. Kinski che prova un debole per Joel ma che non osa neanche amarlo a causa del suo passato; entrata illegalmente nel paese, si prostituiva in cambio di una parte del sangue dei suoi clienti (solo i vampiri regolarmente registrati possono godere di una distribuzione gratuita statale della preziosa sostanza). Problemi crea anche la monoteista religione, evidentemente impostata sul modello di quella cattolica, in cui si adora il dio sole e che sostiene che gli “essere umani del genere mitologico” siano tutti destinati a precipitare l’inferno.
I tre volumi di Monsters in Paradise si compongono rispettivamente di tre, tre e due storie. Poco adatti a chi cerchi un romanzo dell’horror basato sulla paura e sul sangue, hanno il pregio di poter piacere ad un pubblico piu’ generale ed a chiunque apprezzi in un opera letteraria la sensibilita’, le emozioni profonde e la cura dei dettagli. Le belle illustrazioni di Mutsuki Yamada rendono perfettamente l’immagine dei protagonisti delle storie.

Riri Shimada partecipera’ anche all’antologia in inglese Kizuna: Fiction for Japan di prossima uscita ed e’ una buona occasione per leggere qualcosa dei suoi lavori in una lingua occidentale.

Immagine: Monsutaazu in paradaisu vol.1, di Riri Shimada, illustrato da Mutsuki Yamada, Wings Bunko

Kizuna, storie per il Giappone

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Kizuna fiction for JapanOrmai manca poco all’uscita del volume, circa tre settimane, quindi comincio a parlare di questo progetto che, per varie ragioni, mi sta molto a cuore. Subito dopo il terremoto e lo tsunami di marzo di quest’anno in Giappone lo scrittore Brent Millis (Millis vive nella zona di Niigata) ha iniziato a pensare ad un progetto di un’antologia di racconti in inglese il cui totale ricavato sarebbe stato devolute alle vittime. Certo, nel frattempo, sono state realizzate varie operazioni simili, ma Kizuna: Fiction for Japan – questo il nome del volume – raccoglie storie totalmente originali di piu’ di una sessantina di autori molti dei quali come Michael Moorcock, Robert M. Price, Joseph S. Pulver, John Shirley, Alvin Pang, Katherine Govier, Jon Courtenay Grimwood internazionalmente conosciuti, riunendo scrittori americani, inglesi, canadesi, giapponesi, italiani, spagnoli, tedeschi e di Singapore percio’ la sua stesura ha richiesto un certo tempo.
Gli autori italiani che partecipano al progetto sono cinque: Danilo Arona, Vittorio Catani, Fulvio Gatti, Davide Mana ed io.
Questo il sito ufficiale, esiste inoltre una pagina su twitter che permettono di informarsi sul procedere del progetto. Il volume uscira’ come e-book ed anche Print on Demand di modo da lasciare la scelta ai lettori del formato preferito.
Non appena Kizuna: fiction for Japan sara’ pubblicata scrivero’ un altro post in cui inseriro’ i link alle librerie on-line tramite le quali sara’ possibile acquisire il volume e riportero’ anche la lista definitiva degli scrittori (quella sul sito  e’ ancora provvisoria).
Credo sia un progetto che che meriti il sostegno dei lettori sia per il suo scopo umanitario, che per la sua qualita’ letteraria. Tutti gli scrittori e i traduttori si sono davvero impegnati molto a dare il meglio di se’.

Immagine: copertina del volume a opera di Christian Krank.

Usciti gli atti del convegno “Tra arte e letteratura, tra Italia e Giappone”

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Porti di Magnin 73 2

Sul numero 73 di Maggio 2011 della rivista di Arti, Scienze e Cultura Porti di Magnin edita dall’associazione omonima, sono stati pubblicati nello speciale letterario Magnin Litteraire n. 8 (pagg. 67-132) gli atti del convegno Tra arte e letteratura, tra Italia e Giappone tenutosi all’Accademia Albertina di Torino il 2-5 febbraio 2010 in concomitanza con la mostra Dall’ukiyo-e all’illustrazione contemporanea: la grande grafica giapponese (14 gennaio-14 febbraio 2010).
Segue l’indice dei quindici saggi editi:

Tra arte e letteratura-Tra Italia e Giappone, Prefazione pag. 81

Manga: fumetto e societa’ contemporanea di Massimo Melotti pag. 82

Calligrafia tra Cina e Giappone: evoluzione grafica della scrittura di Kazuko Hiraoka pag. 85

– “Kitsukiba”:<dietro le quinte> del progetto di una graphic novel italo-giapponese di Fulvio Gatti, Vittorio Pavesio, Massimo Soumaré pag. 87

Japan in five ancient chinese chronicles-Alle origini del Sol Levante: le piu’ antiche cronache sul Giappone di Massimo Soumaré pag. 89

Angeli o Tenshi? Ovvero l’immagine dell’angelo nella cultura pop giapponese di Luca Della Casa pag. 92

Volpi magiche e spiriti inquieti nell’eta’ di internet: influenza della narrativa fantastica classica e del folklore tradizionale giapponesi sui mezzi di comunicazione di massa contemporanei di Massimo Soumaré pag. 94

“Foglie multicolori dal Sol Levante” e “ALIA6”, narrativa contemporanea giapponese e mondiale di Massimo Citi, Davide Mana, Massimo Soumaré, Silvia Treves pag. 98

Parole immaginate: piccolo viaggio intorno a segni e narrazioni di Fabio Lastrucci pag. 101

L’opera di Akemi Takada: dimostrazione di disegno di Akemi Takada pag. 104

Amici immaginari-l’occidente nel fantasy giapponese e il Giappone nel fantasy occidentale: streghe e miko, cavalieri e samurai di Reiko Hikawa, Davide Mana pag. 105

Ukiyo-e:l’arte del dissenso di Giorgio Arduini pag. 112

Attori kabuki e loro ritratti di Akane Fujisawa pag. 116

L’opera di Minae Takada: dimostrazione di incisione su rame di Minae Takada pag. 120

L’ukiyo-e e la moda di Edo: l’ukiyo-e come mass media di Murasaki Fujisawa pag. 122

Spire d’oriente, immaginario d’occidente di Franco Pezzini pag. 125

Per informazioni:
Isola di San Rocco al Ponte delle Ripe – Via Beccaria 57 – Mondovì
Tel 0174 45 800 – e-mail: info.portidimagnin@gmail.com

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