I revenant hanno popolato l’immaginario occidentale da ormai ben piu’ di un secolo divenendo un elemento fisso della letteratura d’intrattenimento.
Ma anche in Giappone, negli ultimi cinquant’anni, questa figura del folklore europeo e’ divenuta estremamente popolare dando vita a personaggi letterari, dei fumetti e dell’animazione di grande successo- spesso con aggiunte di originalita’ notevoli -, seppure frequentemente poco conosciuti in Europa e America.
Ma come e’ nato il mito del vampiro e di Dracula nel Sol Levante? A detta di Kikuchi Hideyuki (LibriNuovi 40, CS_libri), tutto e’ iniziato con la proiezione di Dracula il vampiro del 1958 ed il forte fascino esotico esercitato sugli spettatori da un revenant appartenente alla vecchia nobilta’ europea. Per sua stessa ammissione, proprio da tale pellicola ha avuto l’idea di creare quello che forse e’ il piu’ noto vampiro giapponese, cioe’ Vampire Hunter “D”. Con questo ciclo di romanzi – composto attualmente di diciannove volumi -, Kikuchi ha sapientemente fuso la letteratura horror con la fantascienza. Luogo delle avventure di “D”, dampyr dal passato oscuro che non viene mai chiarito, e’ un lontano futuro semi tecnologizzato, l’anno 12090, nel quale l’umanita`, stremata, si e` infine liberata dal giogo millenario della razza dei vampiri, specie ora morente, e cerca lentamente di riassumere il controllo del proprio destino. I primi otto romanzi sono gia’ stati tradotti in inglese dalla DH Press Books e dovrebbe esserne presto tratta pure una versione cinematografica.
Inoue Masahiko con Ijinkan no fantazuma (Il fantasma del palazzo degli stranieri), ci racconta invece le avventure di un giovane Van Helsing nella citta’ di Nagasaki nel 1825, in un Giappone misterioso ancora chiuso agli occidentali, e come egli abbia acquisito le sue conoscenze nel campo del sovrannaturale. Li’ incontrera’ anche il famoso dottor Philipp Franz von Siebold, su di cui ci sarebbe molto da dire, e vari altri personaggi storici…
Anche il famoso regista e scrittore (attivita’ questa per cui e’ molto meno noto in occidente) Oshii Mamoru si e’ cimentato, con ottimo successo, nel creare una potente figura di vampiro, o meglio, di cacciatrice di vampiri; Si tratta di Saya di Blood the last vampire – Night of the beasts. Tradotto in inglese sempre dalla DH Press Books, Saya, nonostante l’aspetto di semplice liceale, in realta’ munita della sua fedele spada e’ una vera e propria macchina per uccidere revenant – e non solo! – la cui origine e’ totalmente avvolta dal mistero (neppure lei pare essere troppo umana…). Prevista l’uscita nel 2008 della pellicola live con le attrici Jeon Ji-Hyeon e Koyuki.
Altra affascinante figura e’ quella di Ryu Akihiko, il “primo vampiro”, del ciclo di Ryu no mokushiroku (L’apocalisse di Ryu) nato dalla penna della scrittrice Shinoda Mayumi. Notevole nel lavoro della Shinoda la creazione di una convincente e coerente spiegazione della nascita della razza dei vampiri ed il seguire le vicende del protagonista – ispirato nell’aspetto allo scrittore Shibusawa Tatsuhiko – in varie epoche e luoghi della storia, dalla Palestina al Giappone della dinastia Yamato. Ryu, infatti, vaga per il mondo attendendo il ritorno dell’unico essere per cui abbia provato affetto, ossia Gesu’ Cristo. Proprio un gesto di generosita’ del Salvatore ancora bambino ha permesso infatti a Ryu di prendere forma; suoi implacabili nemici sono i numerosi vampiri che in seguito hanno inveco bevuto il sangue colato dalla croce senza il permesso di Cristo…Nelle vicende ai nostri giorni lo accompagnano la sua segretaria privata Toko, il monaco Sebastiano e Laila/Lail, uno strano vampiro adolescente che a volte e’ femmina e a volte maschio. Nei racconti compaiono vari oggetti sacri che vanno dalla lancia di Longinus per arrivare fino alle antiche e mitiche spade delle vecchie divinita’ nipponiche.
Giunto il ciclo al settimo volume, gli ultimi due sono ambientati rispettivamente a Venezia ed a Torino con Ryu ed i suoi amici in conflitto contro il Vaticano che ritiene Ryu il Drago rosso dell’Apocalisse; le vicende dei prossimi due libri si svolgeranno a Roma…In Italia sull’antologia ALIA3 e’ stato tradotto e pubblicato il racconto Il sangue santo che da avvio a tutto il ciclo narrando la nascita del protagonista.
exe
Nov 28, 2007 @ 10:37:12
Piccolo OFF TOPIC che troppo off non è: sto leggendo ALIA2007, a forza di sbirciare i link m’avete incuriosita! Ho già una serie di impressioni… Chissà che prima o poi non riesca a scambiarci su quattro chiacchiere di persona con voi partecipanti 🙂
Massimo
Nov 28, 2007 @ 16:43:41
Brava, i sostenitori di ALIA non sono mai abbastanza!!
Mah, ogni tanto a Davide e me capita di fare qualche “presentazione” in libreria o biblioteca. Magari ci si vede ad una di quelle. A breve (forse febbraio?) dovrebbe esserci quella di Fata Morgana 11 che esce a meta’ del prossimo mese…
Davide
Nov 29, 2007 @ 15:51:44
… e riguardo alla quale ancora non so se il mio racconto abbia passato la selezione.
Mah!
Brivido e suspance.
Massimo
Nov 29, 2007 @ 16:30:12
Nessuna nuova, buona nuova (avranno dato per scontato di non confermartelo)…”Le quattro scimmiette”, giusto?
Davide
Nov 29, 2007 @ 18:07:23
“La Quarta Scimmietta”.
Al quale gioverebbe una rapida revisione, io credo.
Ma se gli va bene così, la revisione la riservo per quando pubblicherò la mia prima raccolta di racconti… 😉
Massimo
Nov 30, 2007 @ 13:43:56
Gia’, una raccolta di racconti… 😉
yorick
Nov 19, 2009 @ 18:13:19
Ciao, scusatemi se la mia domanda non ha molto a che vedere con il tema principale della discussione, ma ho pensato che forse ne potreste sapere qualcosa.
Io e un mio amico stiamo cercando notizie o storie popolari su vampiri giapponesi.
Basta un nome, libro o sito, qualsiasi cosa può essere utile!
Purtroppo su internet tutti i siti che ne accennano danno semrpe le stesse 2 righe come descrizione.
C’è qualcuno che ne sa di più?
Grazie, ciao a tutti
Massimo
Nov 19, 2009 @ 22:57:54
Ciao.
E’ difficile che riusciate a trovare notizie o storie popolari sui vampiri giapponesi perche’ in realta’ semplicemente non esistono. Stralcio qui alcuni brani di un dibattito-intervista con Kikuchi Hideyuki l’autore di Vampire Hunter “D” uscito su LN-LibriNuovi n. 40, 2006, che credo siano molto esplicativi:
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M.S.: Sicuramente i romanzi di Vampire hunter “D” sono la sua serie più rappresentativa. Come è nato il personaggio del cacciatore di vampiri “D”? Qual è stata l’idea di partenza?
K.H.: Vampire hunter “D” è nato da Dracula il vampiro della Hammer Film Productions, pellicola che mi piacque moltissimo da ragazzino (dai dieci ai quindici anni circa). Lo vidi in un piccolo cinema accanto ad un cimitero e, per la troppa paura, a metà proiezione uscii e mi precipitai in bagno. Ma lì avevo ancora più paura perciò ritornai immediatamente in sala. Il terrore emanato dalla nera figura del conte Dracula di Christopher Lee (1922-) e l’eleganza del dottor Van Helsing interpretato da Peter Cushing (1913-1994) mi imprigionarono. Il mio primo romanzo, in realtà, doveva essere proprio “D”, ma poiché mi dissero che i vampiri erano un argomento per maniaci dovetti pubblicarlo come secondo libro. Il fatto che “D” sia un dampyr – una creatura nata da un uomo e da un vampiro -, è dovuta ad una mia riflessione. Un semplice cacciatore umano si sarebbe rivelato troppo debole, d’altra parte i lettori avrebbero difficilmente provato simpatia per un vampiro che uccideva i suoi simili. La sua figura forte, bellissima e con una melanconia non sopportabile da altri essere viventi, grazie anche alle illustrazioni di Amano Yoshitaka, è riuscita a conquistarsi un’assoluta popolarità. Ma, ad essere sincero, desideravo solo provare a combinare in un unico individuo le caratteristiche peculiari del Dracula di Christopher Lee e del Van Helsing di Peter Cushing.
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M.S.: Solo per citare alcuni autori, Inoue Masahiko (1960-, pubblicato su ALIA2 e ALIA3) ha scritto il romanzo Ijinkan no fantazuma (Il fantasma del palazzo degli stranieri) con protagonista un giovane Van Helsing nella città di Nagasaki, Shinoda Mayumi (1953-, pubblicata su ALIA2 e ALIA3) la serie Ryû no mokushiroku (L’apocalisse di Ryû) incentrata sul personaggio di un vampiro. Seppure il vampiro sia una figura dell’immaginario occidentale, sembra sia molto popolare anche in Giappone. Qual è il motivo?
K.H.: Penso che la popolarità dei vampiri in Giappone sia iniziata con la proiezione di Dracula il vampiro del 1958. La presenza di un elemento della ormai sparuta nobiltà europea così differente da quella giapponese e l’idea di un essere che si nutre del sangue degli uomini hanno molto contribuito al successo della figura di questo mostro (e più in particolare di quella di Dracula). Ritengo che anche l’immagine dell’antico castello nel profondo delle montagne abbia fortemente impressionato il pubblico. Il fascino della figura ammantata di nero di Christopher Lee ha poi senza dubbio contribuito a consolidare il suo successo.
Un vampiro abitante in uno degli appartamenti di oggi vestito con un normale completo non avrebbe certo destato un simile interesse.
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La figura del vampiro quindi compare e diviene popolare in Giappone solamente alla fine degli anni ’50 sulla scia delle pellicole cinematografiche, piu’ che grazie ai romanzi.
yorick
Nov 20, 2009 @ 13:33:59
Grazie mille Massimo,
mi sei stato di grande aiuto!
Massimo
Nov 20, 2009 @ 14:09:07
Figurati, di niente.